L’emergenza Coronavirus ha coinvolto il Nord Italia e, più in particolare, la Lombardia: la giornata di Serie A è stata di fatto dimezzata coi rinvii di Torino-Parma, Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e, infine, Inter-Sampdoria. Proprio i nerazzurri potrebbero essere i più penalizzati da questa situazione che rischia di ingolfare il calendario nelle prossime settimane. Sì, perché gli uomini di Conte dovrebbero scendere in campo anche giovedì sera, nel ritorno dei sedicesimi di Europa League contro il Ludogorets.

Partita a porte chiuse in Europa League

Lo scenario è critico, considerato che di certo l’emergenza non si chiuderà nei prossimi giorni. Entro martedì dovrà arrivare la decisione ufficiale della Uefa, tenuto conto che gli ottavi di finale sono in programma a strettissimo giro di posta, il 12 e il 19 marzo. L’Inter ha il calendario pieno: tornerà a giocare in campionato domenica, contro la Juventus, poi il 5 marzo sarà impegnata a Napoli nella semifinale di ritorno di Coppa Italia.

La prima ipotesi, al momento la più accreditata, porta alla disputa del match contro i bulgari del Ludogorets a porte chiuse, a San Siro. Certo, i nerazzurri sarebbero penalizzati dal punto di vista economico visto il mancato incasso al botteghino, ma potrebbe trattarsi del “male minore”. Più remota la possibilità di giocare la partita in campo neutro, sempre in Italia.

C’è da valutare anche l’ipotesi del rinvio di Napoli-Inter di Coppa Italia: in quel caso le possibilità di recupero fino alla finale di Roma sarebbero molte di più ma il rischio è di trovarsi in una situazione non molto diversa da quella odierna anche tra 10 giorni.

Il Ludogorets aspetta chiarimenti

Insomma, un bell’enigma che coinvolge ovviamente anche il club bulgaro. Il Ludogorets ha pubblicato una nota ufficiale in cui si richiedono informazioni più precisa dalla UEFA anche per agevolare i 600 tifosi previsti a San Siro e che, per la maggior parte, hanno già comprato i biglietti di bus o aereo per la trasferta milanese.