Calcio argentino nel caos per il coronavirus: mentre l’Europa è di fatto in ginocchio di fronte alla pandemia, anche il Sudamerica comincia a fare i conti con la crisi sanitaria. Di conseguenza anche lo sport comincia a vivere situazioni di tensione come quella che si è scatenata in queste ore tra il River Plate e la federazione argentina.

Caos nella Coppa della Superliga

Le mancate disposizioni di Conmebol e del governo nazionale stanno provocando una situazione di anarchia in cui le singole federazioni prendono le proprie decisioni. Non solo: ora cominciano i primi contrasti anche coi club ed è il River Plate a rendersi protagonista del primo muro contro muro con la AFA.

In Argentina, infatti, la scorsa settimana si è chiuso il campionato ma è ora tempo della Coppa della Superliga. Si sono disputati già i primi due incontri di questa competizione secondaria, entrambi a porte chiuse come deciso dalla Federazione. Una misura che evidentemente non è sufficiente per il club di Buenos Aires che ha deciso di autoisolarsi dopo che alcuni elementi delle giovanili mostrano sintomi di Covid-19. Il River Plate ha così annunciato di non avere intenzione di giocare il suo match a Tucuman, contro l’Atletico, e di voler seguire le indicazioni date dall’OMS.

La comunicazione ufficiale non è stata presa bene dall’AFA che ha subito replicato. I vertici federali hanno sottolineato di avere avuto le sufficienti rassicurazioni dalle autorità sanitarie e che qualsiasi decisione presa dal River sarà passibile di sanzione così come previsto dal regolamento federale”.

Si ferma anche la Libertadores

La confusione poi è generata dalle diverse decisioni dei differenti organismi. La Conmebol, ad esempio, ha deciso di sospendere la Coppa Libertadores già da questa settimana e ha rimandato anche gli incontri delle nazionali in programma a fine mese e validi per le qualificazioni ai prossimi Mondiali.