Valencia-Atalanta, gara di ritorno degli ottavi di Champions League, si disputerà a porte chiuse. La notizia è stata ufficializzata oggi, anche se il club spagnolo sta provando in extremis a convincere la Comunitat Valenciana, che ha preso oggi la decisione, con una soluzione alternativa. Ma andiamo con ordine.

Sicuro il no alla trasferta dei tifosi bergamaschi

Questa mattina nella sede della regione autonoma, si è tenuta la conferenza stampa di Ana Barcelò, responsabile della Sanità nella Comunità. La Barcelò ha confermato che le indicazioni arrivate dal governo centrale sono inderogabile e che per questo motivo sia Valencia-Atalanta di Champions che Valencia-Olimpia Milano di basket (Eurolega) verranno disputate a porte chiuse. Insomma, i tifosi dell’Atalanta che avevano già organizzato la trasferta in terra iberica possono già chiedere il rimborso.

Contestualmente, però, il Valencia ha proposto una soluzione alternativa a Regione e Uefa. Il club si dice disposto a ricominciare il processo di vendita dei biglietti che, in questo caso, sarebbero destinati soltanto agli abbonati e ai residenti nella regione. La Barcelò ha già dato parere negativo ma al club non è ancora arrivata una comunicazione ufficiale da parte del governo autonomo. In ogni caso, le possibilità che ciò dovesse accadere sono davvero remote.

La partita di Eurolega e le altre italiane in Spagna

Anche il Valencia basket aveva provato a tenere aperto il palazzetto in vista della partita di Eurolega con l’Olimpia Milano. I dirigenti del club avevano dimostrato che i 74 biglietti per il settore ospiti erano stati acquistati da italiani residenti in città, ma ciò non è valso a nulla.

Intanto alle porte ci sono altre partite che vedranno impegnate squadre italiane in Spagna: su Barcellona-Napoli e Siviglia-Roma non sono state ancora prese decisioni, mentre Getafe-Inter è stata già inserita nella lista delle partite da disputare a porte chiuse, così come accadrà all’andata a Milano.