Il tempo si consuma mentre la Fiorentina osserva in silenzio, trattenendo il fiato. Il 15 luglio non è soltanto una data sul calendario, ma un bivio. Quel giorno scadrà la clausola da 52 milioni di euro nel contratto di Moise Kean, cifra che fino a ieri sembrava irraggiungibile per molti, ma che oggi, con un mercato dai contorni iperbolici, ha smesso di sembrare proibitiva. Firenze lo sa. Lo sa anche il ragazzo, che nel giro di dodici mesi è passato da scommessa scettica a perno insostituibile.
La stagione super di Kean
L’attaccante, arrivato in riva all’Arno per 14 milioni dalla Juventus tra mormorii e perplessità , ha risposto con una stagione da protagonista assoluto. Venticinque gol in tutte le competizioni, ma soprattutto un peso specifico crescente, tanto dentro lo spogliatoio quanto nei momenti decisivi. Oggi Moise Kean non è più solo un attaccante: è un simbolo. E i simboli, nel calcio moderno, sono moneta rara.
Le sirene arabe
Ma nessun simbolo è immune al richiamo del denaro, specie quando si parla di cifre fuori scala. Prima l’Al Qadsiah, poi l’Al Hilal di Simone Inzaghi: entrambi i club sauditi hanno bussato con insistenza alla porta del numero 18 viola, con proposte economicamente imbattibili. Si è parlato di 15 milioni netti a stagione, un’offerta che avrebbe potuto far vacillare chiunque. Chiunque, tranne lui.
Moise ha detto no. Non una volta, ma più volte. E non per strategia, non per temporeggiare in attesa di rilanci. Ma per motivi personali, radicati. Famiglia, stabilità , una carriera da costruire ancora in Europa. L’attaccante ha scelto di restare, o almeno di non partire. Una decisione che ha spiazzato i pretendenti arabi: l’Al Qadsiah, ormai stanco dell’attesa, ha già chiuso per Mateo Retegui, portandolo via all’Atalanta con un’operazione onerosa e rapida.
Per la Fiorentina, invece, questa presa di posizione è diventata un segnale. Un’apertura. E da lì è nata la proposta: un rinnovo da 4 milioni a stagione, il doppio dell’attuale ingaggio, per blindare il centravanti e costruire attorno a lui l’impianto tecnico della prossima stagione. C’è già una bozza, forse anche qualcosa di più. Ma le parti, per ora, restano ferme in attesa di una cosa soltanto: la scadenza della clausola.

Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.