Due sconfitte e un pareggio: è cominciata così la stagione della Juve, piena di polemiche, errori clamorosi e con un solo punto in cascina in campionato, dove la vetta dista già 8 punti. Max Allegri non s’immaginava di certo così il suo ritorno in bianconero ma ha l’esperienza e la pazienza necessaria per aspettare che la squadra “sbocci”. A patto, però, che ci sia una reazione.
La svegliata mentale
Più in particolare, il tecnico toscano si è rivolto ai più giovani della rosa. Alla vigilia della sfida di Champions col Malmoe, Allegri ha strigliato così i suoi: “I giovani? Non sono più giovani, tra un po’ smettono di giocare. Devono svegliarsi mentalmente”. Parole forti ma che dimostrano come l’allenatore sei volte campione d’Italia abbia già individuato il problema: “Qualche esempio? A Napoli, Rabiot ha pensato che Szczesny riprendesse la palla nell’azione del pareggio. E se Bernardeschi si fosse fatto far fallo prima del 2-1….”. Non sono dettagli: la Juventus di Allegri ha costruito vittorie su vittorie puntando proprio sui dettagli che hanno fatto la differenza nelle vittorie dei campionati.
Bonucci rincara la dose
E non è un caso che anche Leonardo Bonucci, presente con Allegri nella conferenza stampa, abbia sottolineato l’importanza dell’aspetto mentale: “La maglia della Juventus non è come le altre e i giovani che sono qui da uno-due anni devono capirlo. Non ci si può tirare indietro, non si può dare nulla per scontato. Pressione? Se ti spaventa, non puoi giocare qui. Tutti devono capire che se sono qui vuol dire che possono starci e in campo bisogna pensare solo a fare la cosa giusta e a divertirsi. E’ questo quello che più di tutto ti toglie la pressione. La differenza di rendimento tra Juve e Nazionale? Qualcuno in azzurro è molto più libero di testa”.
Alfonso Grembiule
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