Il calcio italiano potrebbe presto beneficiare di una nuova spinta sul fronte economico, grazie alla possibile reintroduzione totale del Decreto Crescita, una misura che in passato ha avuto un impatto significativo sul mercato dei trasferimenti e sugli ingaggi dei calciatori. L’emendamento presentato dal senatore Dario Damiani di Forza Italia mira a riattivare questo strumento, che potrebbe prolungare i suoi effetti benefici fino al 2028.
In cosa consiste il Decreto Crescita
Il Decreto Crescita, introdotto inizialmente nel 2019, prevedeva una serie di agevolazioni fiscali per i lavoratori, inclusi gli sportivi professionisti, che trasferivano la propria residenza in Italia. Nel calcio, questa norma si è rivelata fondamentale per attirare giocatori di alto livello grazie alla possibilità per i club di offrire stipendi netti più competitivi rispetto ad altri campionati europei. In sostanza, le società potevano trattenere una percentuale più alta dei guadagni lordi, garantendo ai calciatori un salario più elevato senza incrementare i costi complessivi. Questo vantaggio fiscale ha reso il campionato italiano un’opzione molto attraente per i giocatori stranieri.
Con l’emendamento proposto, attualmente in discussione all’interno del Decreto Omnibus, si punta a riaprire questa possibilità per tutti i lavoratori, inclusi i calciatori, che decidono di stabilirsi in Italia. Inizialmente limitato solo a chi ha trasferito la residenza entro il 2023, la norma potrebbe essere riestesa per tutti fino al 2028, come riportato dal Corriere della Sera. Per i club italiani, questo rappresenta un’opportunità cruciale per tornare a essere competitivi sul mercato internazionale, soprattutto in un periodo in cui il calcio italiano fatica a tenere il passo con i grandi capitali delle società inglesi o saudite.
L’esempio Lukaku
Uno degli esempi più recenti di calciatori che hanno usufruito di questo regime fiscale è Romelu Lukaku, tornato in Serie A nel 2019 per vestire la maglia dell’Inter e ora approdato al Napoli. Lukaku, grazie alle particolari disposizioni del Decreto Crescita, ha potuto godere di sgravi fiscali significativi, che dureranno fino a dieci anni. Il ritorno di una misura simile permetterebbe ad altri top player di seguire il suo esempio, rendendo la Serie A nuovamente competitiva sul fronte delle trattative.
Nonostante l’evidente vantaggio per i club italiani, la reintroduzione totale del Decreto Crescita non è priva di critiche. Alcuni osservatori sostengono che un simile incentivo possa essere considerato una forma di distorsione del mercato, favorendo solo le squadre più ricche e andando a scapito di un equilibrio economico complessivo. Tuttavia, per molte società italiane, soprattutto quelle che ambiscono a restare competitive nelle competizioni europee, il ritorno del decreto rappresenterebbe una boccata d’ossigeno indispensabile per continuare a investire in nuovi talenti
Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunità di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiosità legate alle leghe più prestigiose d'Europa.