Comolli imposta la linea Juve: equilibrio tra sostenibilità e rinnovi chiave
La nuova era bianconera prende forma sotto la guida di Olivier Comolli, da poco nominato Amministratore delegato della Juventus. Il dirigente francese ha scelto di presentarsi affrontando uno dei temi più caldi del momento: il futuro di Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo è in scadenza a giugno e la dirigenza ha già avviato un dialogo con il suo entourage per capire se esistono le condizioni per prolungare il rapporto contrattuale.
Comolli non si è sottratto alle domande, riconoscendo che il club e l’attaccante hanno trovato un principio di intesa per affrontare la questione al termine della stagione. Una posizione che riflette prudenza ma anche fiducia, segnale che la Juventus sta cercando di costruire un percorso sostenibile intorno ai suoi talenti più rappresentativi senza forzare i tempi né alimentare aspettative irrealistiche.
Il contesto economico e il vincolo Uefa: la nuova grammatica gestionale
L’Ad bianconero ha aggiunto un passaggio significativo riguardo al quadro economico: nessun club italiano può competere con gli stipendi della Premier League. È un’ammissione lucida delle difficoltà strutturali del calcio nazionale, ma anche della volontà di adattarsi alle regole imposte dall’Uefa, in particolare al limite del 70% sullo squad cost ratio, cioè il rapporto tra spesa complessiva per la squadra e ricavi lordi. Una regola che impone strategie oculate e una gestione sempre più attenta all’equilibrio tra contabilità e ambizione sportiva.
La Juventus sembra dunque orientata verso un modello in cui sostenibilità e competitività devono convivere. In questo quadro, il rinnovo di Vlahovic rappresenta un banco di prova: trattenere un giocatore di primo livello senza compromettere la struttura economica significherebbe concretizzare la visione che Comolli sta cercando di introdurre.
Progetti e continuità tecnica nella nuova fase bianconera
Nelle sue prime parole da numero uno operativo del club, Comolli ha sottolineato anche l’importanza del lavoro quotidiano e della coerenza con la guida tecnica. Non è un caso che abbia espresso parole di stima per Luciano Spalletti, richiamando implicitamente la necessità di continuità di metodo e idee. Il messaggio è chiaro: la Juventus vuole ritrovare stabilità non solo attraverso il mercato, ma anche mediante una cultura gestionale moderna, che valorizzi competenze e identità di gioco. È la traccia di un nuovo corso, dove rigore economico e rinnovata ambizione sportiva devono camminare nella stessa direzione.
Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunità di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiosità legate alle leghe più prestigiose d'Europa.
