Per molti è stato l’ultimo atto ufficiale, in pubblico, di Antonio Conte come allenatore del Tottenham. L’ex c.t. della Nazionale è stato protagonista di un’incredibile sfuriata sabato pomeriggio, dopo la partita pareggiata dagli Spurs, in casa, contro il Southampton ultimo in classifica. Non è stata una grossa sorpresa: Conte aveva già manifestato segnali d’insofferenza, farsi rimontare due gol di vantaggio negli ultimi 15 minuti (3-3 il finale) non gli è andato giù.

Attacco frontale

E’ arrivato così l’attacco frontale alla sua squadra, in conferenza stampa: “Oggi abbiamo dimostrato di non essere una squadra, i giocatori sono egoisti, non ci mettono il cuore e non vogliono aiutare. Il club risponde del mercato, l’allenatore deve fare i conti con le proprie responsabilità e i calciatori? Dove sono? Qui sono abituati a non avere pressioni, a non giocare per obiettivi importanti. Perché il Tottenham non ha vinto trofei negli ultimi 20 anni con questa proprietà”.

Insomma, parole durissime sia nei confronti dei suoi calciatori che del club, tanto che in Inghilterra in tanti si dicono certi dell’esonero di Conte già durante questa settimana, approfittando della sosta per le nazionali. Il tecnico salentino, d’altronde, ha il contratto in scadenza a giugno e le opzioni di rinnovo sono ormai prossime allo zero. Il Tottenham, quindi, non dovrebbe affrontare un grosso esborso economico.

Le opzioni per il futuro

Tanto più perché l’eventuale sostituto dovrebbe essere già in casa: Ryan Mason è nello staff di Conte e in passato ha già occupato il ruolo di “traghettatore”. E per il futuro? Si torna a parlare di un romantico ritorno di Pochettino (vale la pena ricordare che il Tottenham ha giocato una finale di Champions con l’argentino in panchina), mentre si fa il nome anche di Thomas Tuchel che tornerebbe invece a Londra dopo l’esperienza al Chelsea (con una Champions in bacheca).