L’avventura di Gennaro Gattuso sulla panchina della Nazionale comincia questa sera contro l’Estonia, ma la posta in gioco è già altissima. L’Italia si trova infatti in una posizione delicata nel girone di qualificazione ai Mondiali 2026: dopo due sole gare disputate, Donnarumma e compagni hanno raccolto appena tre punti e devono rincorrere la Norvegia di Haaland, in fuga a quota 12 con due partite in più e un margine che pesa soprattutto nella differenza reti: +11 per gli scandinavi, -1 per gli Azzurri.
La matematica non è ancora un ostacolo insormontabile, ma la realtà è chiara: per centrare la qualificazione diretta, che spetta soltanto alla prima classificata del gruppo, l’Italia dovrà vincere tutte le sei partite che restano da qui a novembre e cercare di ribaltare lo scarto nei gol segnati. Il rischio, in caso contrario, è quello di ritrovarsi nuovamente intrappolata nei playoff, in programma a marzo, una roulette russa che la storia recente rende fin troppo familiare.
La rincorsa a Haaland e compagni
Il quadro del girone non lascia molto spazio all’immaginazione: Norvegia 12 punti in 4 partite, Israele a quota 6 in 3, Italia ferma a 3 dopo 2, Estonia anch’essa a 3 ma già a corto di gare (4 disputate), e Moldavia a zero. La corsa, dunque, è soprattutto contro la squadra di Ståle Solbakken, che ha capitalizzato il talento devastante del suo centravanti e la capacità di andare in rete con continuità .
Gli Azzurri, al contrario, devono invertire la tendenza. Non basta vincere: serviranno goleade, perché i criteri di qualificazione parlano chiaro. A parità di punti, il primo elemento discriminante è la differenza reti, seguito dal numero di gol segnati. Solo dopo entrano in gioco i risultati degli scontri diretti.
Un calendario senza respiro
Il percorso che attende l’Italia non concede margini di errore. Dopo la sfida interna con l’Estonia, sarà subito trasferta a Tel Aviv contro Israele l’8 settembre, altra tappa cruciale per scalare la classifica. A ottobre si ripeterà il doppio confronto con Estonia e Israele, stavolta invertendo il campo. Poi, a novembre, due sfide che hanno il sapore del giudizio: prima in Moldavia, quindi lo scontro diretto con la Norvegia a Roma il 16 novembre.
In altre parole, ogni partita diventa una finale. Perché un passo falso, un pareggio di troppo o una vittoria senza margine ampio potrebbe compromettere la rincorsa. E la memoria di playoff dolorosi, dall’eliminazione con la Svezia a quella contro la Macedonia, resta un’ombra che nessuno vuole rivivere.

Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.