Da Pogba a Koopmeiners: tutte le scelte sbagliate della Juventus

Brando Guidacci

Paul Pogba, Juventus
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Juventus, la fatica di ritrovare una rotta tra gestione e risultati

La Juventus resta un cantiere aperto. Dopo il pareggio a reti bianche contro il Milan prima della sosta, la squadra di Igor Tudor ha infilato il quinto pari consecutivo tra campionato e Champions, segnale evidente di un passo che non riesce mai a diventare deciso. Il tecnico croato mantiene una calma apparente, parlando di margini minimi tra vittoria e pareggio, ma il rumore di fondo cresce: i tifosi cominciano a chiedersi dove sia finita l’efficacia che aveva reso i bianconeri una macchina quasi perfetta.

Il rendimento altalenante riflette un contesto più profondo, legato alla gestione societaria degli ultimi anni. Il club ha smarrito la capacità di tradurre investimento in rendimento, di coniugare equilibrio finanziario e competitività tecnica. A Torino non basta non perdere: serve tornare a vincere con continuità, e il senso di frustrazione filtrato dal pubblico è il segnale più evidente di questa transizione incompiuta.

Dalla solidità di Conte e Allegri all’incertezza di oggi

I tempi del dominio firmato Conte e Allegri appaiono lontani. In quegli anni la Juventus costruiva successi attraverso un mercato intelligente, colpi calibrati e coerenti con l’identità della squadra. Da Pogba a Tevez, passando per Vidal, Barzagli, Lichtsteiner, Pirlo e Khedira, la rosa era un mix perfetto di qualità e leadership, assemblata con costi contenuti e massima resa. Oggi quella logica sembra essersi disgregata sotto il peso di decisioni meno oculate e di un cambio di strategia poco produttivo.

Il risultato è una formazione che fatica a trovare un filo conduttore, sia in campo sia nel progetto tecnico. Le difficoltà recenti non dipendono solo dalla fase offensiva o dal cinismo smarrito, ma da una struttura che ha perso l’abitudine a costruire valore nel lungo periodo.

Investimenti pesanti, ritorni minimi

Le ultime campagne acquisti lo dimostrano con chiarezza. Giocatori come Vlahovic, Koopmeiners, Douglas Luiz, Nico Gonzalez e Arthur sono arrivati con aspettative e cifre da protagonisti, ma raramente hanno offerto l’impatto sperato. Si è passati dai colpi di genio a costo ridotto agli investimenti onerosi con ritorni marginali, in un quadro che racconta di valore speso più che costruito. Per la Juventus di oggi, la vera vittoria sarà ritrovare la lucidità gestionale che per anni ne ha definito la grandezza.

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Brando Guidacci

Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ  di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ  legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.

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