E’ un periodo particolarmente intenso in casa Genoa: dopo 15 anni Enrico Preziosi ha venduto il club al fondo americano 777 Partners mentre la squadra in campo stenta a decollare. Il progetto degli statunitensi è a lungo termine, comprende anche una forte sinergia col territorio e col tifo rossoblu ma l’inizio di stagione preoccupante dell’undici di Ballardini non può passare inosservato.
Una sola vittoria
La classifica, d’altronde, parla chiaro: il Genoa è quartultimo, in compagnia del neopromosso Venezia, con 5 punti all’attivo e a +1 da Salernitana e Spezia. Il Grifone ha racimolato una sola vittoria, quella in casa del Cagliari fanalino di coda, due pareggi (Verona e Bologna) e 4 sconfitte. Insomma, il ruolino non può essere soddisfacente e la sconfitta proprio a Salerno, prima della sosta per le nazionali, ha aperto il dibattito anche sulla posizione di Ballardini.
Il tecnico ravennate fu chiamato da Preziosi per la quarta volta in carriera ad allenare il Genoa, nel dicembre scorso: l’11esimo posto finale gli è valso la conferma per questa stagione, ma siamo già ad un bivio. La partita col Sassuolo alla ripresa del campionato può significare un nuovo esonero per l’ex Sambenettese e Palermo tra le altre.
Idea Gattuso
Come facilmente prevedibile è cominciato il “totonomi” per individuare il possibile successore di Ballardini. La sensazione è che i nuovi proprietari vogliano in qualche modo rompere col passato (insomma, niente tecnici riciclati sulla panchina rossoblu come potrebbe essere Maran) e affidare la squadra ad un nome di più alto richiamo. L’idea è Gennaro Gattuso: “Ringhio” è reduce dalla fine traumatica dell’esperienza, mediocre, col Napoli, chiusa con l’incredibile mancata qualificazione in Champions League. Non solo: dopo aver firmato con la Fiorentina, il divorzio è arrivato addirittura a giugno, dopo neppure un mese, per divergenze sul mercato. Insomma, si tratterebbe comunque di una scommessa rischiosa, anche se affascinante: resta da capire se il tecnico calabrese accetterà di mettersi in gioco anche al Genoa.

Brando Guidacci
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