E’ scontro frontale tra la FIGC e il Napoli: la Federazione è alla ricerca di un nuovo commissario tecnico dopo le clamorose dimissioni di Mancini e ha individuato Luciano Spalletti come possibile successore. Gravina, però, non intende pagare la somma di 2 milioni e 750mila euro che spetterebbe al Napoli per liberare definitivamente il tecnico toscano.
Si va in tribunale?
Vale la pena sottolineare che si tratta sì di una clausola ma che ad oggi Spalletti non è stipendiato dal Napoli. De Laurentiis, che aveva deciso di esercitare l’opzione di rinnovo annuale a suo favore, aveva chiesto e ottenuto tale clausola per mantenere il tecnico campione d’Italia lontano dalle panchine di altre squadre per questa stagione.
La FIGC, dal suo canto, ritiene che la clausola sia valida solo nel caso in cui ci sia una concorrenza “diretta” e, ovviamente, non è il caso del Napoli e della Nazionale. Insomma, visto il durissimo comunicato di ieri firmato Aurelio De Laurentiis, in cui il presidente del club partenopeo attacca frontalmente la FIGC, e la ferma intenzione della Federazione di non pagare questa clausola per non creare un precedente, l’impressione è che si possa finire presto in tribunale per risolvere la questione. Ammesso che ci sia un interesse effettivo nel farlo: l’Italia a settembre deve affrontare due importanti partite di qualificazioni europee e non c’è troppo tempo da perdere.
L’accordo con Spalletti
Gravina, stando a quanto scrive la ‘Gazzetta dello Sport’, ha intenzione di andare avanti, incurante della posizione del Napoli. Con Spalletti avrebbe già l’accordo sulla base di un accordo da 3 milioni di euro netti a stagione. Il toscano, inoltre, avrebbe chiesto solo 3 elementi da aggiungere nel suo staff, meno di quanti ne aveva Mancini.
Nel caso dovesse saltare la trattativa, la FIGC virerebbe decisa su Antonio Conte. Il problema, in questo caso, sarebbe l’ingaggio visto che l’ex c.t. chiede tra i 6.5 e i 7 milioni di euro l’anno.
Alfonso Grembiule
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