Icardi per Vlahovic, ma la Juve non può prenderlo: ecco perché

Brando Guidacci

Luciano Spalletti, Juventus
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Icardi, il ritorno che divide: l’eredità di Vlahovic e l’ombra del passato interista

Il futuro di Mauro Icardi è di nuovo un argomento da prima pagina. Dopo due stagioni intense al Galatasaray, l’esperienza turca dell’attaccante argentino sembra giunta al termine. Con il contratto in scadenza a giugno e un ruolo ormai coperto dal nuovo idolo della tifoseria, Victor Osimhen, il classe 1993 si ritrova davanti a un bivio professionale e umano. Un rientro in Serie A è più che una suggestione, ma la Juventus resta una strada sbarrata, anche se tecnicamente rappresenterebbe la soluzione perfetta nel momento in cui Dusan Vlahovic dovrà fermarsi per infortunio.

A 33 anni da compiere, Icardi ha ancora lucidità e fiuto sottoporta: i 7 gol in 13 partite dell’ultima stagione turca lo dimostrano. Dopo il grave infortunio al crociato, il centravanti rosarino ha ritrovato ritmo e continuità, qualità che mancano oggi alla rosa bianconera. Il problema, tuttavia, non risiede nelle cifre o nella forma fisica: la barriera è di natura relazionale e ambientale.

Una ferita mai rimarginata: Spalletti e le scorie di Appiano

Tra gli ostacoli che rendono impraticabile l’ipotesi Juve, spicca il nome di Luciano Spalletti. L’attuale tecnico bianconero e Icardi condividono un passato complesso. Nella stagione 2018/2019 all’Inter il loro rapporto precipitò fino alla rottura, culminata con la perdita della fascia da capitano e due mesi di esclusione dal campo per il rosarino. La gestione del caso, segnata da tensioni pubbliche e da una comunicazione esasperata, lasciò segni profondi da entrambe le parti.

Anno dopo anno, quelle fratture non si sono mai davvero richiuse. Lo stesso Spalletti, nella sua autobiografia, definì “la debolezza di Icardi aveva un nome: Wanda”, alludendo all’ingombrante influenza dell’allora moglie e agente Wanda Nara. Oggi la figura di Wanda è lontana, ma lo strappo tecnico ed emotivo tra allenatore e centravanti resta insanabile.

Icardi di nuovo in Italia? Strade aperte ma non a Torino

Nonostante la solidità delle sue prestazioni e la voglia di rimettersi in gioco, Icardi e la Juventus restano due destini che non si incroceranno. La memoria di quel conflitto con Spalletti, unita a un contesto societario in piena trasformazione con Damien Comolli nel ruolo di direttore sportivo, rende l’operazione incompatibile con l’attuale linea del club. L’argentino guarda avanti, forse verso un altro progetto in Italia, dove non mancano squadre pronte ad accogliere la sua esperienza. Ma per la Juventus, almeno per ora, il cerchio resta chiuso.

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Brando Guidacci

Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunità di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiosità legate alle leghe più prestigiose d'Europa.

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