La retrocessione è diventata matematica dopo il k.o. interno del Cagliari contro l’Inter: il Genoa, reduce dal k.o. di Napoli, si sarebbe salvato solo in caso di triplo pareggio a quota 31 con sardi e Salernitana, ipotesi che ora non è più possibile. Insomma, gli incubi dei tifosi rossoblu si sono materializzati e tocca ora affrontare una stagione in Serie B.

Si riparte da Blessin

Dalle parole del presidente Zangrillo (“dobbiamo fare mea culpa, abbiamo commesso diversi errori”) si poteva intuire una rivoluzione totale in estate. Che probabilmente ci sarà ma che non riguarderà l’allenatore: Alexander Blessin, 48 anni, rimarrà saldo sulla panchina del Genoa. E’ stato il vero protagonista della seconda parte di stagione che ha portato i liguri quantomeno a provare la rimonta e a restare in gioco per la salvezza fino alla penultima giornata. Il miracolo non è avvenuto ma il modo in cui il tedesco si è calato nella nuova realtà ha convinto il club a puntare nuovamente su di lui per l’immediato ritorno in Serie A.

Restano al loro posto anche Blasquez e Spors: saranno ancora loro due ad occuparsi di mercato, i metodi innovativi di scouting rimarranno ma si dovrà giocoforza tener conto di nuove esigenza per la cadetteria.

Tre dubbi

Ci sono però tre punti interrogativi. Se Sturaro sarà leader in campo e nello spogliatoio, c’è da definire alcune situazioni in difesa. Che ne sarà di Criscito? Ha un accordo per un’altra stagione, il rigore con la Juve ha rasserenato i rapporti con l’ambiente ma la MLS resta in agguato. Si attendono novità anche sul fronte Ostigard, altro buon protagonista della seconda metà di stagione: il centrale norvegese tornerà al Brighton (è in prestito secco), il Genoa proverà a riprenderlo?

Riflettori puntati anche su Sirigu (rimarrà?) e sulle strategie in attacco: è lì che arriverà un’autentica rivoluzione, partendo dagli addii di Destro (in scadenza) e probabilmente anche di Yeboah.