Lukaku-Inter, si va avanti: la trattativa per il clamoroso ritorno del centravanti belga a Milano continua, anche se sottotraccia. Troppo delicati gli equilibri, troppo recente il trasferimento di “Big Rom” al Chelsea, in cambio di 115 milioni di euro. Va ponderato ogni singolo passo soprattutto per non “irritare” il club inglese ma al tempo stesso i protagonisti della trattativa sanno bene che non si potrà andare oltre il 30 giugno.
Il decreto crescita
Sì, perché l’Inter potrà usufruire dei vantaggi fiscali del decreto crescita soltanto se chiuderà l’affare entro quella data. Una prima parte dell’affare è stata però già chiusa, di fatto: i nerazzurri hanno in mano l’accordo con Lukaku, ieri a Milano c’è stato l’incontro con l’avvocato Sebastien Ledure (che cura gli interessi del calciatore) ed è stata trovata la quadra sulle cifre.
La voglia di tornare all’Inter è così forte che Lukaku è pronto quasi a dimezzarsi il suo attuale ingaggio: dai 12 milioni di euro + 3 di bonus che percepisce al Chelsea passerebbe a 7.5 milioni di euro a stagione. Compenso che, grazie al già citato decreto crescita, per l’Inter si tradurrebbe in 11 milioni di euro al lordo e non 15. A conti fatti, Lukaku tornerebbe all’ingaggio della prima avventura a Milano visto che se fosse rimasto all’Inter quest’anno avrebbe guadagnato 8.5 milioni.
Incertezza al Chelsea
L’ostacolo più grande è probabilmente l’incertezza che oggi regna sovrana al Chelsea. Il club è stato comprato dal magnate Tedd Boehly e va chiarita la posizione della “zarina” Marina Granovskaia che fino ad oggi si occupava di tutti gli affari di mercato dei “blues” ma che ora sarebbe pronta al passo d’addio. L’unica via percorribile per vedere Lukaku all’Inter è comunque quella di un prestito e sarà fondamentale capire le intenzioni della nuova proprietà: “regalare” un giocatore costato 115 milioni di euro soltanto un anno fa non è di certo il massimo della vita.
Alfonso Grembiule
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