Equilibrio finanziario e ambizioni europee: la nuova rotta dell’Inter di Oaktree
Dopo una stagione chiusa con solidi risultati economici e sportivi, l’Inter vive una fase di ridefinizione strategica. Il fondo americano Oaktree, ora pienamente al comando, punta a consolidare la sostenibilità del club senza rinunciare alla competitività . La scorsa cavalcata fino alla finale di Champions League ha garantito premi e introiti importanti, ma anche ribadito quanto sia vitale raggiungere i massimi obiettivi europei per mantenere un bilancio solido.
Il successo sportivo ha permesso di respirare, ma la linea di indirizzo è cambiata: contenere i costi, razionalizzare il monte ingaggi e intervenire con precisione chirurgica sul mercato. Oaktree, insieme alla dirigenza guidata da Marotta e Ausilio, valuta infatti la cessione di elementi con stipendi onerosi o ruoli marginali, così da liberare risorse per profili più funzionali al progetto tecnico di Inzaghi.
Bisseck e Sucic aprono nuovi scenari
Il recente esperimento di Chivu con Bisseck al centro della difesa contro la Fiorentina ha fornito segnali incoraggianti. Una prestazione autorevole che potrebbe accelerare la scelta di separarsi da Stefan De Vrij, mentre anche Matteo Darmian resta in bilico, complice l’infortunio e un contratto in scadenza.
A centrocampo, la crescita di Sucic offre ulteriori margini di manovra e mette in discussione il futuro di Mkhitaryan, la cui estensione contrattuale non è più prioritaria. Oaktree spinge verso un gruppo più giovane, sostenibile e dinamico, dentro un impianto tecnico che continui a garantire risultati ma con minori rigidità economiche. La logica non è più quella dei “parametri zero” dagli alti stipendi, ma di operazioni calibrate sul lungo periodo.
Mercato mirato e sostenibilità come parola d’ordine
In entrata, l’Inter guarda a un difensore e a un centrocampista, mantenendo sempre l’equilibrio finanziario come priorità . Nomi dal grande peso salariale, come Kim del Bayern o Bernardo Silva del Manchester City, appaiono oggi meno compatibili con la politica del club.
Più realistiche le piste che portano a Gila, Solet, Guehi o Ordonez per la retroguardia, e a Rovella, Frendrup o Stankovic per rinforzare la mediana. L’idea è chiara: un’Inter più sostenibile, capace di autofinanziarsi senza abbassare l’asticella delle proprie ambizioni.
Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.
