Si avvicina la sosta per le Nazionali, durante il fine settimana arriveranno le seconde convocazioni di Luciano Spalletti: dopo le due partite di settembre (il deludente pareggio in Macedonia e l’importantissimo successo contro l’Ucraina che ha messo in discesa il discorso qualificazione), l’Italia affronterà altre due partite nel suo cammino verso Euro 2024. Gli azzurri ospiteranno Malta (fanalino di coda a 0 punti), il 14 ottobre a Bari, mentre tre giorni dopo, il 17, saranno di scena a Wembley contro la capolista Inghilterra.
Immobile rischia
Spalletti per una volta avrà l’imbarazzo della scelta in attacco: tornerà, ad esempio, Domenico Berardi, tra i più in forma del campionato, così come è probabile il rientro anche di Scamacca al centro. Ai due vanno aggiunti diversi elementi che stanno convincendo in questo periodo: Zaniolo, Politano, Chiesa, Raspadori, Orsolini e Retegui sono quasi certi della convocazione. Rischia, così, capitan Immobile, non al meglio dal punto di vista fisico, mentre Zaccagni e Gnonto potrebbero giocarsi l’ultimo posto disponibile sulle fasce. Occhio anche a qualche sorpresa nel ruolo di centravanti, Pinamonti e Kean sono due candidature da tenere in considerazione.
Frattesi out?
Spalletti spera poi nel recupero last-minute di Frattesi, l’uomo che ha steso l’Ucraina con una doppietta a San Siro. L’ex Inter potrebbe rientrare nel fine settimana in campionato, a quel punto la convocazione non sarebbe di certo in dubbio. Detto di Locatelli e Barella, titolari contro l’Ucraina, certi del proprio posto e delle chiamate probabilissime di Tonali, Pessina, Cristante e Pellegrini, sarà interessante capire se il c.t. darà una possibilità a Fagioli o a Colpani, gran protagonista al Monza. Scelte obbligate in difesa dove, comunque, tornerà Acerbi: in mezzo ci saranno ancora Scalvini e Bastoni oltre a Mancini e forse Romagnoli, sulle fasce spazio ai vari Di Lorenzo, Spinazzola, Biraghi, Dimarco e Darmian. Da valutare se sarà il caso di dare una chance anche a un giovane dell’Under 21: Kayode e Udogie sono i papabili.
Alfonso Grembiule
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