Tudor, la fiducia del club e il futuro che passa dal campo
Allenare una grande squadra è un mestiere che vive di equilibri fragili: oggi sei l’uomo giusto, domani rischi di finire sotto processo mediatico. Igor Tudor lo sa bene. I cinque pareggi consecutivi tra campionato e Champions hanno messo in dubbio la solidità del suo progetto tecnico, alimentando pronostici di esonero già prima di Natale. Eppure, al momento, la dirigenza sembra ancora dalla sua parte.
La Juventus, consapevole delle turbolenze di un gruppo in ricostruzione, continua a vedere nel croato un profilo coerente con l’idea di una crescita progressiva. L’obiettivo rimane la qualificazione alla prossima Champions League, traguardo considerato sufficiente per garantire continuità al tecnico di Spalato.
Clauss nel mirino: il terzino giĂ allenato da Tudor
Guardando al medio periodo, il lavoro di pianificazione non si ferma. A Torino si pensa già a una Juve ancora di Tudor, con il nome di Jonathan Clauss nuovamente nei radar. Il laterale francese, oggi al Nizza, era stato vicino ai bianconeri nell’ultima estate grazie a un tentativo di prestito con diritto di riscatto poi sfumato.
La sua conoscenza del metodo Tudor, affinata ai tempi del Marsiglia, resta un punto a favore. Un’operazione a parametro zero, possibile per la scadenza fissata al giugno 2026, sarebbe coerente con la linea di sostenibilità economica del club. Nei prossimi mesi il dossier potrebbe tornare d’attualità , specialmente se non dovessero arrivare nuovi rinforzi sulla corsia destra.
Kessie, l’altra idea per una Juve in cerca di forza
Accanto a Clauss, anche il nome di Franck Kessie torna di attualità . Il centrocampista ivoriano, in scadenza con l’Al-Ahli e reduce dall’esperienza araba, ha più volte manifestato il desiderio di un ritorno in Europa. A 29 anni, l’ex Milan rappresenterebbe un profilo ideale per dare struttura e fisicità a un reparto spesso in difficoltà . Il nodo resta l’ingaggio, attualmente vicino ai 15-16 milioni netti a stagione.
Per vestire il bianconero, Kessie dovrebbe accettare un drastico ridimensionamento economico, ma il fascino della Serie A e la possibilitĂ di tornare protagonista in un contesto competitivo potrebbero convincerlo. Due idee, due esperti da 62 anni in due, simboli di una Juventus che vuole ricostruirsi senza strappi ma con luciditĂ .

Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.