Le certezze alla Juventus sembrano evaporare con la stessa rapidità con cui i punti sono svaniti in classifica. Dopo l’esonero di Thiago Motta e il ritorno in corsa con Igor Tudor nel ruolo di traghettatore, l’unico obiettivo rimasto sul tavolo è quello minimo: centrare la qualificazione alla prossima Champions League. Una missione fondamentale non solo per il bilancio e l’orgoglio, ma anche per la stabilità della dirigenza, con il direttore tecnico Cristiano Giuntoli finito sotto la lente d’ingrandimento.
Arrivato a Torino nell’estate 2023 dopo aver costruito il miracolo Napoli, Giuntoli era stato investito di pieni poteri dalla proprietà bianconera. Un investimento tecnico ed economico importante, suggellato da un contratto fino al 2028 a 1,5 milioni di euro a stagione. Ma come sempre nel calcio, le garanzie non sono scolpite nella pietra: contano i risultati. E quelli, almeno finora, sono inferiori alle aspettative.
UN MERCATO MILIONARIO, MA SENZA SVOLTA
Con oltre 200 milioni spesi per 13 nuovi innesti tra estate e inverno, Giuntoli ha cercato di plasmare una Juventus più giovane, sostenibile e competitiva. Il diktat della società era chiaro: coniugare tagli ai costi con ambizioni sportive. Sul fronte economico, la semestrale in attivo è un punto a favore del dt, così come l’alleggerimento del monte ingaggi. Ma sul campo il progetto Motta si è rivelato un fallimento, naufragato dopo appena otto mesi, mentre la squadra è oggi in ritardo rispetto alla scorsa stagione sia in termini di classifica che di qualità del gioco.
L’eliminazione precoce dalla Champions e dalla Coppa Italia ha aggravato il bilancio tecnico, lasciando la società senza obiettivi concreti se non il piazzamento tra le prime quattro, che resta anche un nodo chiave per il futuro del club sul piano finanziario.
ESTATE DI CAMBIAMENTI: CHIELLINI E CALVO NEL NUOVO SCENARIO
La posizione di Giuntoli, pur blindata contrattualmente, potrebbe essere ridimensionata. In estate, infatti, si profila una riorganizzazione strutturale dell’area sportiva. Il ritorno operativo di Giorgio Chiellini, ex capitano e attuale uomo-immagine nelle relazioni istituzionali, è sempre più concreto. Con lui anche Francesco Calvo, manager di lungo corso in casa Juve, già responsabile dell’area sportiva prima dell’arrivo dell’ex Napoli, e oggi vicino alla FIGC.
Il loro inserimento avrebbe il duplice effetto di restituire juventinità alla struttura e di affiancare Giuntoli con figure di campo e visione strategica. Una Juventus più collegiale, forse anche più politica, in attesa di capire se l’Europa che conta sarà ancora bianconera.

Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.