Soltanto un mese e mezzo fa, il rinnovo sembrava ormai essere una formalità: Paulo Dybala ha il contratto in scadenza con la Juventus nel giugno del 2022 e il club bianconero aveva deciso di accelerare in modo perentorio su questo fronte aperto che rischiava (e rischia) di avere molti strascichi nella seconda parte di stagione.
La firma non arriva
Diversi addetti ai lavori davano l’accordo per fatto, ritenevano che il rinnovo era soltanto da formalizzare. Le settimane, intanto, sono passate, Dybala in campo sta trovando una buona continuità di rendimento ma di firme neppure l’ombra. Ieri sera, poi, dopo la vittoria col Genoa le parole dell’argentino hanno sorpreso: “Quando arriva il rinnovo? Può aspettare, il club ha questioni più urgenti da affrontare, è molto più importante ciò che sta accadendo”.
Il riferimento, ovviamente, va all’inchiesta che ha coinvolto i vertici della Juventus per la nota vicenda delle plusvalenze gonfiate. Inchiesta giudiziaria (penale e sportiva) che, come peraltro annunciato dallo stesso club, può mettere a rischio la continuità aziendale e il piano di ricapitalizzazione previsto in queste settimane. Insomma, all’improvviso il rinnovo di quello che presumibilmente è considerato come il perno della Juve del futuro non è più prioritario.
Le cifre del rinnovo
Dybala dall’1 gennaio 2022 sarà, in teoria, libero di firmare con un altro club per liberarsi poi a parametro zero a fine stagione. E’ uno scenario ritenuto irrealistico da molti ma oggi è difficile prevedere anche gli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto la Juve.
Certo è che le cifre del rinnovo sono trapelate da tempo: Dybala dovrebbe firmare un nuovo accordo valido fino al 2026, con un ingaggio netto da 8 milioni di euro a stagione con bonus (relativi al rendimento individuale e di squadra) che farebbero salire il totale a 10 milioni. Un investimento totale, quindi, attorno ai 100 milioni lordi per i prossimi 5 anni: non poco per un club in un momento così complicato.
Alfonso Grembiule
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