Fiorentina sotto choc: la fine dell’era Pioli e la rabbia di chi ama i colori viola
L’esonero di Stefano Pioli ha aperto una ferita profonda nell’ambiente fiorentino, già segnato da risultati deludenti e da un clima interno sempre più pesante. Il club toscano si ritrova ora in una fase complicata, con il tecnico allontanato dopo settimane di tensione crescente e di segnali d’insofferenza.
Per qualcuno, l’uscita del tecnico non è solo una scelta sportiva, ma il simbolo di una disillusione più ampia che coinvolge società e tifosi. Il giornalista Dario Baldi, intervenuto in esclusiva ai microfoni di calciomercato.it per analizzare la situazione, non ha usato mezzi termini: la gestione dell’addio da parte dell’allenatore è stata per lui la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Siamo rimasti appesi per 36 ore, e questo atteggiamento ha ferito la Fiorentina», ha osservato.
Sottolineando come la figura di Pioli, una volta percepita come parte integrante del progetto, si sia allontanata anche sul piano umano. Secondo Baldi, l’ex tecnico avrebbe mostrato interesse più per gli aspetti economici che per il legame con la città , spaccando uno spogliatoio che fino a poco tempo fa era coeso sotto la guida di Palladino.
Dirigenza in difficoltĂ e identitĂ smarrita
A rendere ancora più incerta la prospettiva viola è la situazione societaria. Le dimissioni di Daniele Pradè hanno infatti lasciato un vuoto in una fase già fragile, con il presidente Commisso che, secondo alcune voci, appare distante dalle questioni quotidiane.
Baldi ha descritto il quadro con toni severi: «Siamo nel caos, serve una figura forte, uno alla Maldini». La richiesta non è tanto di un nome altisonante, quanto di qualcuno capace di ridare un’identità sportiva e caratteriale a una squadra che ha smarrito riferimenti e convinzione.
La ricerca di un nuovo equilibrio tecnico
Il dibattito sul nuovo allenatore si muove tra ipotesi interne e opzioni più esperte. Baldi ha espresso le sue preferenze senza esitazioni: «Meglio Palladino, o al limite Galloppa», evidenziando la necessità di una guida che sappia imporsi sul gruppo e restituire orgoglio alla piazza.
Nomi come D’Aversa o Mancini non lo convincono, segno di una ricerca identitaria ancora aperta. In questo momento, la Fiorentina non sembra solo dover scegliere un nuovo allenatore: deve ritrovare se stessa, prima che la crisi diventi irreversibile.
Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.
