Un’estate a dir poco turbolenta ha travolto il Milan. Il club rossonero, reduce dall’ottavo posto in Serie A e dalla finale di Coppa Italia persa con il Bologna, ha scelto di resettare quasi tutto. Non solo la panchina, passata a Massimiliano Allegri, ma anche gran parte della rosa, con un mercato che ha visto più partenze che conferme. La domanda, inevitabile, è una: questa rivoluzione era necessaria o si è trasformata in un azzardo che rischia di pesare per mesi?
Porte girevoli a Milanello
Dal direttore sportivo al secondo portiere, fino al cuore del centrocampo, il Milan ha ridisegnato la propria identità . Dei giocatori che hanno iniziato la scorsa stagione ne restano appena nove, dieci se si include Santi Gimenez, rimasto a sorpresa dopo essere stato a un passo dall’addio. Un numero ridotto all’osso se si pensa a un organico di 27 elementi.
Tra i “sopravvissuti” ci sono Maignan – rimasto nonostante i corteggiamenti del Chelsea e ora addirittura capitano – Tomori, Loftus-Cheek, Gabbia, Pavlovic, Pulisic, Fofana e Leao. In bilico invece Bennacer, formalmente in rosa ma considerato fuori dal progetto tecnico. L’addio di nomi pesanti come Theo Hernandez, Thiaw e Reijnders ha aperto ferite difficili da rimarginare, nonostante gli arrivi di profili come Jashari, Rabiot e Ricci abbiano tamponato almeno in parte il centrocampo.
Dubbi e mancanze
Le operazioni hanno portato incassi importanti, un segnale di solidità economica che però non basta a dissipare le perplessità della tifoseria. Allegri si ritrova con una squadra completamente rinnovata, ma non con la completezza promessa a inizio estate. Mancano ancora due tasselli dichiarati: un centravanti di riferimento e un difensore centrale affidabile che possa guidare il reparto.
Queste lacune pesano, anche perché i rossoneri hanno davanti una sola competizione da giocare, la Serie A, ma devono cancellare il fardello dell’ottavo posto e ridare credibilità a un progetto tecnico che ha cambiato volto ma non ancora sostanza.

Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.