Zlatan Ibrahimovic ha il contratto in scadenza col Milan nel prossimo giugno. Lo svedese, classe ’81, è il più pagato nella rosa rossonera con un ingaggio da 7 milioni di euro netti a stagione. La nuova politica di contenimento dei costi relativi agli ingaggi unita all’età del calciatore rende improbabile un rinnovo alle stesse cifre di quelle attuali.
I bonus faranno la differenza?
Ibra, d’altronde, nelle ultime due stagioni è stato spesso in infermeria: lo scorso anno ha giocato la metà delle partite di campionato (19 presenze), quest’anno è fermo a 15 apparizione. Certo, i gol arrivano copiosi (15 e 8), così come nessuno mette in discussione l’importanza dello svedese nella crescita del gruppo di Pioli.
Ma lo stesso svedese è probabilmente consapevole che a 41 anni non può pretendere uno stipendio che va oltre i parametri fissati dalla società. Il Milan, dal suo canto, ha sempre ribadito l’intenzione di voler proseguire col centravanti. Maldini e Massara stanno così studiando un’offerta che possa portare al rinnovo già nelle prossime settimane.
L’impressione è che l’accordo si possa trovare su una base fissa attorno ai tre milioni di euro (quindi poco meno della metà dei 7 milioni attuali) con bonus consistenti che farebbero lievitare la cifra finale fino a 5 milioni di euro. Si tratterebbe di bonus individuali, non di squadra, legati a presenze e gol dello svedese: insomma, il Milan vuole sì continuare con Ibra ma è intenzionato comunque a cautelarsi di fronte ai tanti infortuni degli ultimi mesi.
La decisione a fine marzo?
Una possibile svolta potrebbe arrivare a fine marzo: Ibrahimovic sarà impegnato con la sua Svezia nei playoff Mondiali (anche se nella semifinale con la Repubblica Ceca sarà squalificato), l’intenzione di continuare a giocare è legata anche alla partecipazione al Mondiale in Qatar, in programma il prossimo dicembre.
Alfonso Grembiule
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