Se da un lato l’addio di Cristiano Giuntoli è dato ormai per certo, il futuro di Luciano Spalletti non è ancora definito. Ok, il Napoli – come tempo fa ha annunciato lo stesso De Laurentiis pubblicamente, uscita che non è piaciuta al tecnico di Certaldo – ha esercitato l’opzione di rinnovo per un terzo anno, ma al di là dell’aspetto burocratico è palese che serva un incontro tra le parti per conoscere il futuro.
Il mercato
Da parte di Spalletti c’è un ovvio desiderio di restare competitivi e, perché no, di aumentare le chances del Napoli anche in Champions League. D’altronde è complicato pensare che si possa far meglio di uno scudetto stravinto dopo 33 anni di astinenza, ecco perché l’allenatore ex Roma e Inter vuole garanzie dal punto di vista tecnico per poter restare in alto. E non è detto che le riceva: l’addio di Giuntoli significherà giocoforza un punto di svolta nella storia recente del Napoli.
Il mercato, insomma, sarà cruciale. Perché Spalletti vorrebbe trattenere i suoi big (Osimhen, Kvaratskhelia e Kim, su tutti) ma nel caso del coreano sarà complicatissimo. La clausola di rescissione da 50 milioni a salire, valida dall’1 al 15 luglio, ha attirato tanti top club europei, Manchester United in primis. E ci sarà comunque da puntellare un organico che, soprattutto nelle seconde linee, subirà molti cambiamenti: ad esempio, sarebbe un buon viatico l’ingaggio a parametro zero del giapponese Kamada: il centrocampista 26enne è infatti in scadenza di contratto con l’Eintracht ma c’è anche il Milan sulle sue tracce.
La proposta di De Laurentiis
Oggi, comunque, dovrebbe esserci un summit importante tra ADL e Spalletti per discutere di un possibile nuovo accordo. L’intenzione del presidente partenopeo è quella di offrire un biennale e di ritoccare l’ingaggio. Oggi Spalletti non è neppure nella top 5 dei tecnici più pagati del campionato, il Napoli potrebbe arrivare ad offrire 3.5 milioni di euro a stagione, che poi è il tetto salariale imposto anche per i giocatori. Basteranno?
Alfonso Grembiule
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