A Milanello soffia un vento nuovo. Dopo stagioni dominate da un mercato profondamente internazionalizzato, il Milan sembra pronto a invertire la rotta, riscoprendo la via dell’italianitĂ . Un cambio di paradigma che affonda le radici non solo in logiche tecniche e di lista UEFA, ma anche in una volontĂ piĂą profonda: restituire anima e identitĂ a una squadra che troppo spesso, negli ultimi anni, è parsa orfana di radici.
Il segnale arriva chiaro dalle prime manovre di mercato, ancora in fase esplorativa, ma indicatrici di una nuova visione. Due i nomi sul taccuino di Casa Milan: Pietro Comuzzo, difensore classe 2005 della Fiorentina, e Lorenzo Lucca, centravanti dell’Udinese reduce da una stagione in crescita e già affacciatosi alla Nazionale. Giovani, italiani, promettenti. E soprattutto, costosi.
La nuova direzione: italiani per scelta e necessitĂ
Il Milan sta ragionando su una strategia che guarda con decisione al mercato interno. Dopo anni in cui i talenti nostrani sono stati spesso trascurati – emblematico il caso di Davide Calabria, quasi un sopravvissuto tra i pochi italiani rimasti in rosa – il club sembra aver compreso l’importanza di ricostruire un nucleo nazionale. Restano Gabbia e il giovane Sottil, ma la sensazione è che si voglia fare di più. Perché costruire un’identità passa anche da chi la maglia la sente davvero.
Comuzzo e Lucca: investimenti per il presente e il futuro
Il primo nome, Pietro Comuzzo, è reduce da una stagione di grande crescita a Firenze. Il Napoli lo aveva già sondato a gennaio, Antonio Conte – nome sempre caldo per la panchina rossonera – lo stima da tempo. La Fiorentina, però, non fa sconti: 40 milioni la valutazione fatta pochi mesi fa. Un investimento importante, ma in linea con una progettualità a lungo termine.
Discorso simile per Lorenzo Lucca, centravanti classe 2000 che ha attirato le attenzioni anche dell’Inter. L’Udinese è più aperta alla trattativa, e il giocatore – voglioso di ritagliarsi spazio e continuità – potrebbe accogliere di buon grado la sfida rossonera, nella speranza di consolidare anche la propria posizione in chiave azzurra.
Incognite societarie e variabili europee
A rendere incerti i contorni della strategia è la situazione societaria, ancora in divenire. Il nuovo direttore sportivo sarà annunciato solo ad aprile, con nomi e candidature ancora sul tavolo – incluso Fabio Paratici, in attesa dell’esito del proprio procedimento giudiziario. E poi c’è la questione Champions League: la qualificazione o meno alla massima competizione europea influenzerà non poco la disponibilità di spesa e l’attrattività del progetto.

Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.