Quando ci si imbatte per la prima volta nelle scommesse sportive, uno dei concetti fondamentali con cui il giocatore si trova per primo a dover fare i conti è rappresentato dalle quote. Ma che cosa sono? E come funzionano? Quali sono le loro caratteristiche e i collegamenti con le probabilità?
Cosa sono le quote
Andiamo con ordine, e riepiloghiamo che la quota altro non è che la stima della probabilità che viene attribuita ad un particolare risultato relativo ad un dato evento. In caso di esito positivo, il giocatore “vincerà” il capitale investito nella scommessa, moltiplicato per la quota. Ad esempio, se lo scommettitore ha investito in una partita valorizzata con quota 2.00, e ha scommesso 10 euro, vincerà 20 euro: la quota 2.00 sta infatti a significare che l’esito favorevole paga 2 euro ogni euro puntato.
Come si calcolano le quote
Non è facile, per un neofita e per un non addetto ai lavori, comprendere come si calcolano le quote. Effettivamente, ad onor di cronaca, i siti di scommesse hanno al proprio interno dei complicati algoritmi che assegnano probabilità corrette per ogni evento, incrociando un elevatissimo numero di informazioni su ogni match. In questo modo, i bookmaker promuovono le quote in modo più affidabile rispetto alla probabilità che ritengono che gli esiti possano avere, modificandola minuto dopo minuto a seconda della variabilità degli elementi che le determinano.
Che rapporto esiste tra quota e probabilità
Una volta che lo scommettitore è a conoscenza della quota, potrà calcolare facilmente la probabilità che il bookmaker assegna a ogni risultato, con la formula 100/quota. Per esempio, se il bookmaker attribuisce a un determinato evento il successo della squadra di casa con una quota pari a 1.5, significa che attribuisce una probabilità del 66,6% a tale evento.
Ma perché è importante effettuare questo calcolo?
È molto semplice: conoscere le quote e, dunque, conoscere la probabilità, ci permette altresì di comprendere quale sia il margine che il bookmaker si mette in tasca. Ma come?
Come calcolare il margine del bookmaker
Una volta che si sono ben compresi gli elementi di cui sopra, effettuare il calcolo del margine del bookmaker è davvero molto semplice. E, per capirlo in maniera ancora più immediata, è sufficiente calcolare la probabilità implicita delle 3 distinte quote per evento (immaginiamo: vittoria, pareggio o sconfitta). Facciamo un esempio.
Immaginiamo di avere davanti a noi un match tra la squadra Alfa e la squadra Beta, con la quota di vittoria della squadra Alfa pari a 3.50, il pareggio a 3.00 e la vittoria della squadra Beta pari a 2.25. Ebbene, se applichiamo a queste quote la formula della probabilità implicita di cui sopra abbiamo compiuto un breve riepilogo, otterremo rispettivamente delle probabilità del 28,57%, del 33,33% e del 44,44%.
Ora, sommiamo le tre probabilità, per arrivare al 106,34%. Ebbene, la differenza tra questo dato e il 100% è il margine che il bookmaker trattiene per se per poter cercare di arrivare al proprio profitto. Si tenga conto che, statisticamente, i margini per ogni scommessa generalmente oscillano tra il 5% e il 10%.
Come si modificano le quote
Ora che abbiamo cercato di riassumere alcuni dei più importanti concetti sulle caratteristiche delle quote e sul modo con cui è possibile interpretarle correttamente, possiamo compiere un piccolo passo in avanti e cercare di capire in che modo funziona la modifica delle quote.
Al giorno d’oggi tutti i principali bookmaker rivedono le proprie quote in maniera costante, allineandole alle novità che dovessero presentarsi. Anzi, è lecito affermare che non è raro – tra il momento del lancio della quota e l’istante dell’inizio del match – che il bookmaker modifichi le quote più volte, in entrambi i sensi.
Evidentemente, quando il bookmaker applicherà dei cambiamenti alle proprie quote, lo farà mantenendo gli equilibri di cui si è già fatto cenno e, ulteriormente, i propri consueti margini.
Proprio questo elemento costituisce una vera e propria “guida” per il bookmaker. Ma in che modo?
Il meccanismo di riequilibrio è facile da intuire, ma non da conteggiare da “esterni” al bookmaker. Se ad esempio molti giocatori stanno scommettendo su un determinato risultato all’interno di un match, con capitali particolarmente elevati rispetto ai flussi degli altri esiti, è probabile che il bookmaker tenda a diminuire il valore della quota al semplice scopo di compensare. Insomma, in un certo senso, il bookmaker cercherà di “indurre” i loro clienti a investire in maniera tale che il denaro che viene posto su una determinata quota alternativa, sia proporzionale.
Conclusioni
In questo nostro approfondimento abbiamo dunque fatto il punto sulle quote, sulla loro natura e sulle loro caratteristiche, e abbiamo anche cercato di comprendere in che modo i bookmaker cercano di orientare il proprio profitto con un continuo riequilibrio delle quote e delle probabilità.
Speriamo che questo focus ti sia stato utile per poter cercare di capire come funziona il mondo delle scommesse e dei bookmaker: se vuoi saperne di più, continua a seguire i nostri approfondimenti!

Renato Baldo
Sono l'amministratore e il fondatore di "Top Scommesse", un sito dedicato agli appassionati di scommesse sportive. La mia passione per il calcio mi ha spinto a diventare un blogger nel mondo delle scommesse già dal 2008. Ogni giorno, mi dedico a testare diversi sistemi di scommesse con l'obiettivo di garantire il meglio ai miei lettori e seguaci. La mia esperienza e la mia ricerca nel campo delle scommesse mi hanno portato a scrivere un ebook in cui ho raccolto i 10 sistemi di scommesse che considero i migliori. Questo libro è una risorsa preziosa per chiunque desideri approfondire le strategie e le tecniche per scommettere con successo.