E’ costantemente d’attualità la questione relativa alla possibile, ma non certa, ripresa del campionato. I dati relativi ai contagi da coronavirus, almeno in Italia, cominciano a mostrare importanti segni di decrescita. Se la tendenza dovesse essere confermata nei prossimi giorni si aprirebbero nuovi scenari: insomma, il ritorno in campo potrebbe essere davvero possibile verso la fine del prossimo mese.

Le nuove soluzioni studiate dalla Lega Calcio

In Lega Calcio si studiano le diverse ipotesi per concludere il campionato ed evitare così tutta una serie di conseguenze che sarebbero complicate da gestire nel breve periodo: oltre agli ingenti danni economici che potrebbero davvero affossare il sistema calcio, ci sarebbe la mancata assegnazione dello scudetto e la necessità di allargare la prossima Serie A a 22 squadre, dovendo bloccare le retrocessioni.

Allo studio, nelle ultime ore, c’è quello che potrebbe essere definito come il “modello inglese”. Proprio come la Premier League, anche la Serie A sceglierebbe di disputare le ultime giornate (saranno 12, più 2 recuperi) in un periodo di tempo brevissimo 6-7 settimane e con partite che si svolgerebbero a porte chiuse. Se quest’ultimo dettaglio è scontato (davvero complicato vedere gli stadi pieni tra un paio di mesi), sarà una novità assoluta quella relativa al campo neutro per tutte le partite.

Partite tutte al Sud?

Le squadre potrebbero essere inviate in blocco in regioni meno colpite dal coronavirus e nelle quali si prevede una crescita contagi pari a 0 nel giro di qualche settimana. Lì resterebbero in ritiro, assieme agli staff tecnici e dirigenti, per poi disputare le partite in una serie di impianti poco distanti l’un l’altro, ritenuti sicuri. Non sarebbe ovviamente un danno per i tifosi (che non potrebbero comunque assistere ai match della propria squadra del cuore dal vivo) e consentirebbe di ridurre al massimo i rischi: sarà questa la strada da percorrere per chiudere il campionato?