Joao Mario ai margini: il caso di un talento che non trova spazio nella Juve di Spalletti
Quando un calciatore passa da protagonista annunciato a comparsa silenziosa, il giudizio dell’allenatore diventa un messaggio inequivocabile. Nel caso di Joao Mario, il verdetto appare giĂ scritto. Dopo aver collezionato 358 minuti complessivi in questa prima parte di stagione, il laterale portoghese ha sempre iniziato dalla panchina le sette partite con Luciano Spalletti alla guida. Poco meno di mezz’ora in campo rappresentano la sua intera esperienza con il nuovo corso bianconero: 11 giri di lancette nell’esordio del tecnico a Cremona (entrato al 79′) e 16 martedì sera contro l’Udinese in Coppa, venendo chiamato in causa al 74′ (senza contare i minuti di recupero).
Numeri che raccontano più di qualsiasi dichiarazione. Con Igor Tudor al timone, Joao Mario aveva trovato continuità e fiducia, accumulando 331 minuti. L’arrivo dell’allenatore toscano ha invece cambiato le gerarchie, e il giovane esterno si è trovato relegato in un limbo fatto di attese e panchine. Non si tratta di un semplice calo di forma, ma di una chiara scelta tecnica e tattica: Spalletti ha mostrato preferenze differenti per la costruzione dal basso e per l’equilibrio sulle fasce.
L’operazione di mercato e il futuro incerto
Il trasferimento di Joao Mario a Torino era stato concepito come un’operazione di bilancio più che di prospettiva sportiva. Lo scambio con il Porto, che aveva portato Alberto Costa in direzione opposta, rientrava in una logica di gestione economica. Costa, oggi protagonista nella squadra di Farioli in Liga Portugal, ha trovato spazio e rendimento, mentre per Joao Mario l’adattamento alla Serie A si è rivelato complesso e frustrante.
Ora la prospettiva di un addio nel mercato di gennaio si fa sempre più concreta. Il contratto lungo, in scadenza nel 2030, non impedirà al club e al giocatore di valutare una separazione che appare logica per entrambe le parti. La Coppa Italia contro l’Udinese, dove potrebbe finalmente partire titolare, potrebbe essere l’ultima occasione per mostrarsi utile alla causa e magari lasciare un segno prima di salutare.
Le scelte di Spalletti e la gestione del gruppo
Spalletti, noto per la sua attenzione al dettaglio e alla disciplina tattica, sta costruendo una Juve su misura delle sue idee. In questo disegno, Joao Mario non sembra rientrare. La gestione del gruppo passa anche attraverso decisioni dolorose, e la situazione del portoghese ne è un esempio emblematico. Se per il tecnico di Certaldo la priorità resta la funzionalità del collettivo, per il giocatore l’esigenza di ritrovare centralità altrove diventa ormai una necessità sportiva e psicologica.
Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.
