Spalletti meglio di Allegri, Motta e Tudor: ha ragione lui su Vlahovic

Brando Guidacci

Dusan Vlahovic, Juventus
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La nuova impronta di Spalletti: Vlahovic ritrova il suo baricentro nella Juventus che cambia rotta

La prima Juventus guidata da Luciano Spalletti ha offerto un segnale netto di discontinuità rispetto al recente passato. Al centro della scena si è imposto Dusan Vlahovic, punto di riferimento non solo tecnico ma anche caratteriale. In pochi giorni il tecnico toscano è riuscito a ricollocare il serbo dentro un contesto che ne esalta le qualità, trasformando il suo movimento sul fronte offensivo in un asse tattico di equilibrio e fiducia.

La vittoria contro la Cremonese ha più valore simbolico che classifica, perché porta con sé la sensazione che questa Juve possa finalmente avere una direzione chiara. Spalletti ha subito individuato le coordinate del suo centravanti, valorizzandone l’istinto in area e la capacità di legare il gioco. Non a caso Vlahovic è apparso attivo anche nella trasmissione delle idee dell’allenatore, aiutando Openda a comprendere i principi richiesti dal nuovo modulo. Un gesto semplice, ma che fotografa perfettamente il senso di responsabilità che il tecnico ha voluto restituirgli.

Da Allegri a Spalletti: lo spartito cambia, la mentalità pure

Il confronto con quanto visto sotto Allegri, Thiago Motta e Tudor è inevitabile. Dove prima mancava un contesto adatto al centravanti, ora si intravede una costruzione collettiva che lo serve con continuità. Spalletti ha dato priorità alle connessioni corte, alla fluidità tra centrocampo e attacco, permettendo al numero 9 di liberarsi dal peso di giocare spalle alla porta. In un solo allenamento ha trasmesso un identikit tattico che sembra cucito su misura per lui, segno di una lettura immediata delle dinamiche interne.

Il cambiamento coinvolge anche altri interpreti. Koopmeiners è stato ripensato in una posizione più elastica, meno vincolata alla rigidità del centrocampo a due e più propensa a dialogare con le punte. È un segnale di una visione che non punta solo al risultato, ma a un’evoluzione strutturale. Kenan Yildiz, tenuto a riposo per precauzione, rappresenta la prossima scommessa di un progetto che mira a crescere nel dialogo tecnico e mentale.

Verso la Champions: fiducia e metodo nel laboratorio bianconero

Con la Champions League alle porte e la sfida con lo Sporting CP in arrivo, Spalletti potrà consolidare il suo lavoro nei prossimi giorni. Il tempo sarà breve, ma la direzione appare già tracciata: una Juventus che privilegia la costruzione a ritmo alto e la responsabilità individuale all’interno di un disegno collettivo. Dusan Vlahovic, più maturo e consapevole, ne è il simbolo immediato. Se la nuova era bianconera è appena iniziata, il suo baricentro tecnico è già stato chiaramente definito.

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Brando Guidacci

Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunità di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiosità legate alle leghe più prestigiose d'Europa.

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