Juve, il cambio si consuma: Tudor lascia, Spalletti in cima ai desideri
La svolta tecnica in casa Juventus è arrivata con la decisione di separarsi da Igor Tudor. Il club bianconero ha reso effettivo l’esonero nelle prime ore del mattino, chiudendo una fase breve ma turbolenta. Da settimane, secondo quanto filtrava dall’ambiente, il tecnico croato era consapevole della direzione presa dalla dirigenza: restavano soltanto da definire tempi e modalità del comunicato. La conferma finale è giunta dopo la riunione con l’approvazione di John Elkann, che ha dato via libera alla nuova impostazione del progetto sportivo.
La decisione non sorprende: l’avvio discontinuo della squadra e la difficoltà nel dare continuità al gioco avevano indebolito rapidamente la posizione di Tudor. In società si è percepita la necessità di una figura esperta, capace di restituire identità tattica e autorevolezza a uno spogliatoio che ha dato segnali contrastanti nei mesi più recenti.
Spalletti resta il nome forte, Palladino osserva da vicino
Al centro della riflessione juventina si colloca Luciano Spalletti. L’allenatore toscano, già individuato da tempo come profilo ideale, rappresenta per la dirigenza la prima scelta per competenza e capacità gestionale. La sua visione del gioco, fondata su ordine, intensità e valorizzazione delle individualità , si adatterebbe perfettamente a un gruppo che ha bisogno di essere ricostruito nei principi e nelle motivazioni. La posizione di Spalletti resta prioritaria, anche se il fronte delle trattative non ha ancora prodotto passi ufficiali.
In seconda fila rimane Raffaele Palladino, considerato una possibile alternativa. Il tecnico lombardo gode di stima per il lavoro metodico e per la modernità delle idee, ma il contesto bianconero sembra orientato verso un profilo di maggiore esperienza. L’attesa di Palladino riflette uno scenario in cui la Juventus valuta con cautela ogni elemento, cercando di garantire equilibrio tra risultati immediati e visione a lungo termine.
Una fase decisiva per il futuro bianconero
Con il cambio in panchina si apre una fase delicata ma potenzialmente rigenerante. La scelta del nuovo allenatore definirà l’identità del prossimo ciclo, chiamato a restituire competitività e coerenza tecnica a una squadra che ha vissuto troppe oscillazioni. L’impressione è che la nuova Juventus voglia ripartire con una guida forte, in grado di imprimere disciplina, idee chiare e una direzione riconoscibile. Il nome di Spalletti, oggi più che mai, incarna quella prospettiva di rilancio che il club considera imprescindibile.
Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.
