Se ne parlava da tempo, ora è ufficiale: per l’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2030 c’è un’altra candidatura congiunta. Ieri, a Montevideo, Uruguay, Argentina, Cile e Paraguay hanno avanzato la loro richiesta.
100 anni dopo
La candidatura ha naturalmente un forte valore simbolico: nel 1930, infatti, proprio l’Uruguay ospitò la prima edizione dei Mondiali che a quel tempo avevano la denominazione di “Coppa Rimet”. La nazionale di casa vinse quel torneo (l’Italia non partecipò), battendo in finale l’Argentina col risultato di 4-2, per poi bissare il trionfo nel 1950, in Brasile (col celebre “Maracanazo”).
Insomma, la celebrazione dei 100 anni della Coppa del Mondo è il punto forte della candidatura congiunta dei quattro paesi sudamericani, come d’altronde dimostrano le parole dei vari dirigenti. Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol (l’equivalente della Uefa in Sudamerica) ha dichiarato: “Ci saranno tanti altre edizioni ma i Mondiali compiono 100 anni una volta sola e la coppa deve tornare a casa. Questo è il sogno di un continente intero”. Gli fa eco anche il presidente della federazione uruguaiana, Ignacio Alonso: “E’ giusto che si torni dove tutto è iniziato 100 anni fa”.
La concorrenza
Non sarà semplice, nonostante la candidatura di Uruguay, Argentina, Cile e Paraguay sia accompagnata da questo fattore “romantico”. Ad oggi, infatti, c’è la candidatura (anche in questo caso congiunta) di Spagna e Portogallo che sembra avere più forza. In ogni caso ci sarà tempo per recuperare terreno visto che la Fifa ufficializzerà la propria decisione sull’organizzazione dei Mondiali 2030 soltanto tra due anni, nel 2024.
E’ doveroso ricordare che quest’anno, a dicembre, la Coppa del Mondo si assegnerà in Qatar, mentre nel 2026 (sperando che vi sia anche l’Italia, 12 anni dopo l’ultima partecipazione) i Mondiali si disputeranno tra Stati Uniti, Canada e Messico, in un’altra organizzazione congiunta.
Alfonso Grembiule
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunità di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiosità legate alle leghe più prestigiose d'Europa.