La sconfitta di Torino ha lasciato cicatrici profonde nello spogliatoio dell’Inter. Una partita che sembrava poter rilanciare i nerazzurri si è trasformata nell’ennesimo finale amaro, tra distrazioni difensive e fragilità psicologiche ormai croniche. Nel mirino è finito anche Yann Sommer, fino a poche settimane fa uno dei simboli di affidabilità della squadra.
Il portiere svizzero, protagonista della cavalcata europea della passata stagione, non è stato impeccabile contro la Juventus. L’errore sul gol di Adzic ha alimentato dubbi e critiche, tanto che Cristian Chivu starebbe pensando a un cambio radicale in vista dell’esordio di Champions League contro l’Ajax. Una scelta che, per dinamiche e tempistiche, ricorda da vicino l’avvicendamento tra Handanovic e Onana due anni fa.
Il precedente che pesa
Quando Simone Inzaghi decise di lasciare in panchina il capitano sloveno per affidarsi all’ex Ajax, lo fece proprio in una notte europea a San Siro, contro il Barcellona. Onana non lasciò più i pali, contribuendo a trascinare l’Inter fino alla finale di Istanbul. Ora Martinez, ex Genoa e finora sempre all’ombra di Sommer, spera di poter ripercorrere quella traiettoria.
Il rischio, per l’estremo difensore svizzero, è di diventare il capro espiatorio di un momento difficile. Le colpe, è evidente, non possono essere solo sue: la squadra continua a concedere gol evitabili, vittima di amnesie collettive. Ma la porta è il ruolo che più espone, e la filosofia di Chivu non lascia scappatoie: nessuno è intoccabile, gioca chi garantisce maggiori garanzie.
Un segnale allo spogliatoio
Il tecnico lo aveva già dimostrato nel derby d’Italia, sostituendo contemporaneamente Lautaro Martinez e Nicolò Barella, due leader riconosciuti, senza guardare ai nomi. La mossa, allora, aveva dato i suoi frutti: l’Inter era riuscita a ribaltare il risultato con la rete di Marcus Thuram, prima del crollo finale.
Chivu insiste su un concetto chiaro: l’Inter non può permettersi zone franche, chi scende in campo deve essere al massimo. È un messaggio che rischia di pesare nelle prossime scelte di formazione, soprattutto alla luce del calendario che propone tre gare in sette giorni.
L’ombra della Champions
Mercoledì a San Siro l’Inter troverà l’Ajax, avversario meno scintillante di altri anni ma sempre capace di mettere in difficoltà chiunque. In un contesto del genere, la scelta del portiere diventa anche un segnale politico: continuare con Sommer per ribadire fiducia ed esperienza, oppure lanciare Martinez per inaugurare un nuovo ciclo.
Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunità di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiosità legate alle leghe più prestigiose d'Europa.
