Il mercato ha chiuso i battenti, ma alla Continassa il lavoro è appena cominciato. Dopo settimane di trattative, rinunce e colpi last minute, la Juventus si ritrova con un reparto offensivo affollato e un compito non semplice per Igor Tudor: trasformare la quantità in qualità , trovando il giusto equilibrio in un reparto che promette scintille ma nasconde anche qualche incognita.
La sessione estiva ha regalato due volti nuovi, Openda e Zhegrova, che si sono aggiunti a un gruppo già ricco di individualità . Via libera dunque a un “valzer” che, nelle intenzioni di Comolli, dovrà offrire all’allenatore margini di manovra inediti rispetto alle ultime stagioni. L’idea di base resta il 3-4-2-1, ma con sei attaccanti di livello a disposizione le soluzioni tattiche si moltiplicano.
David e Vlahovic, il duello al centro
Nella posizione di riferimento, quella della punta centrale, la prima scelta al momento è Jonathan David. L’attaccante canadese offre movimento, intelligenza negli inserimenti e una naturalezza nello scambio corto che si sposa con la filosofia offensiva di Tudor. Alle sue spalle però c’è Dusan Vlahovic, un giocatore che per peso specifico e capacità realizzative non può essere considerato una semplice alternativa.
Il serbo, nonostante le incertezze legate al contratto, ha già dimostrato di poter incidere in zona gol. E non va trascurata neppure l’opzione Openda: meno statico, più votato alla profondità , potrebbe essere impiegato da “falso nove” per garantire alla squadra un attacco più dinamico, capace di aprire spazi e destabilizzare le difese avversarie. Una carta che Tudor potrebbe calare nelle partite più bloccate.
Yildiz, Conceiçao e la regia dei trequartisti
Se al centro l’abbondanza crea concorrenza diretta, sulla trequarti le gerarchie appaiono leggermente più delineate. Kenan Yildiz e Francisco Conceiçao hanno guadagnato la fiducia del tecnico e partono davanti nelle rotazioni. Il talento turco, sempre più al centro del progetto, unisce estro e personalità , mentre il portoghese garantisce velocità e dribbling in uno contro uno.
Resta però il punto interrogativo legato a Edon Zhegrova. Il kosovaro ha smaltito un lungo stop e non è ancora al top della condizione, ma il suo ingresso nelle rotazioni sembra solo questione di tempo. La sua duttilità , infatti, gli consente di giocare su entrambe le corsie o, in caso di cambio di modulo, di allargarsi in un tridente puro. Una variabile che potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri offensivi.
Un mosaico da ricomporre
Il quadro è chiaro: sei giocatori per tre maglie, con caratteristiche diverse e complementari. Tudor si trova davanti a un mosaico complesso, in cui ogni pedina può modificare l’immagine complessiva. La sfida sarà saper leggere i momenti, alternare titolari e riserve senza perdere compattezza e valorizzare le doti individuali in funzione collettiva.

Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunitĂ di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiositĂ legate alle leghe piĂą prestigiose d'Europa.