Dodici punti in cinque giornate, una classifica che sorride e un entusiasmo che a Trigoria non si respirava da tempo. La Roma batte il Verona e si ritrova in vetta insieme a Milan e Napoli, firmando un avvio di stagione che riporta alla mente quello del primo Mourinho. Non è un caso che per ritrovare una partenza simile si debba tornare al 2021/22, quando il tecnico portoghese aveva inaugurato la sua avventura con lo stesso bottino, anche se con un passo falso proprio a Verona.
Numeri che raccontano più di tante parole: quattro vittorie su cinque, una solidità difensiva che nessun’altra squadra dei principali campionati europei può vantare (appena un gol subito), e un rendimento che sembra dare continuità al finale della scorsa stagione. Un dato che pesa e che, al netto delle difficoltà offensive, tiene i giallorossi agganciati alle prime posizioni.
Le ombre dietro i risultati
La Roma, però, non è stata impeccabile. A Pisa e contro il Verona le difficoltà sono emerse con chiarezza, soprattutto nella fase offensiva. I due riferimenti d’attacco, fin qui, hanno faticato a trovare la via del gol, e questo ha costretto la squadra a rifugiarsi nella compattezza difensiva. È lì che Gasperini ha costruito la sua partenza sprint, con un’organizzazione che ricorda da vicino i meccanismi visti nei suoi anni a Bergamo, ma adattati alle esigenze di un contesto molto diverso.
Il pragmatismo, al momento, prevale sull’estetica. La Roma non incanta, ma vince. E in un campionato che spesso si decide sui dettagli, questa potrebbe essere la chiave per restare in corsa fino in fondo.
Gasperini e la città: un rapporto in costruzione
Il nuovo allenatore sta ancora conoscendo piazza e ambiente, ma i primi segnali parlano di un’intesa che cresce. La Roma non è l’Atalanta, e la pressione è di tutt’altro livello, ma il tecnico sembra aver trovato la giusta misura per entrare in sintonia con squadra e tifosi.
A confermare la bontà dell’avvio c’è la voce autorevole di Fabio Capello, l’ultimo a portare uno scudetto nella capitale: «Gasperini mi ricorda molto il mio modo di allenare. È esigente, sa cosa vuole e riesce a trasmetterlo ai giocatori. All’Atalanta era protetto, ma qui ha dimostrato di sapersi calare subito in una realtà complicata. I risultati si vedono già».
Brando Guidacci
Appassionato fin dalla giovinezza delle emozionanti sfide della Liga e della Premier League, ho sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio europeo. Questa passione non solo mi ha portato a seguire con fervore ogni partita, ma mi ha anche ispirato a fondare e dirigere "Tuttocalcioestero", una piattaforma dedicata agli amanti del calcio di tutto il mondo. Attraverso questo progetto, ho avuto l'opportunità di condividere e discutere le ultime notizie, le analisi tattiche e le curiosità legate alle leghe più prestigiose d'Europa.
